e per la seconda volta in pochi giorni torno a casa e piango di frustrazione. che poi per carità piangere è molto meglio che tenersela dentro. ma non è normale.
e pensare che ho iniziato tutto questo pensando che fosse quello che amavo fare. e forse in parte è vero. ma non capisco come delle persone si debbano annullare per questo. e io ho la fortuna di farlo in codizioni molto agiate. figurati quelli sottopagati. ma probabilmente a loro non pesa. mi sento svuotata. e più ore trascorro a lavorare e sempre di più ci si aspetta che io lavori.
domani è un altro giorno, più positivo. e meno male che ci sono gli amici
4 comments:
stella... presto sarà un capitolo chiuso
e la cosa bella è che ti dimenticherai delle persone che non meriteranno di stare tra i tuoi bei ricordi!
comunque sul maltrattamento dei dottorandi ci sarebbe da scrivere fin troppo... pensa che oggi il mio capo di ricerca ha preso a calci un mobile... non aggiungo altro!
grazie, vale :)
bhè, consolati così, meglio che prende a calci il mobile che voi ;)
ogni tanto è complicato trovare motivazioni. Si diceva di guardare chi è dietro e a volte aiuta, in generale basta pensare che poteva andarci peggio e a volte aiuta... pensa che potevi rimanere qui :)
bhe', non e' che sarebbe stato tragico rimanere in Italia. certo ora faccio fatica a immaginarmelo.
comunque c'e' una luce al fondo del tunnel.
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