tanto che non penso un po', che non scrivo quel che mi succede.
serata con il solito amico, quello fantastico. buone notizie dal suo lato, tante novità anche dal mio. un sorriso che mi rasserena. un piatto di pasta, un mirto, del provolone.
ho paura. di fare le scelte sbagliate, di trovarmi sola, di avere un lavoro che non mi piaccia. la io di adesso non si piace troppo. un po' troppo lamentosa, vittimista, consumista e fuori forma. ma i piccoli passi si fanno.
stamattian ho pianto guardando il finale di un film, ed è staot un bel pianto facile e liberatorio. domani si va nella città, quella che si porta dietro una grande responsabilità, spero che sarà un piacevole weekend di conoscenza della mia terra ospitante.
non vedo l'ora di vedere la faccia di K. quando apre il suo regalo, spero che le piaccia il ciondolo. è così carina lei.
3 comments:
e come mi aveva ricordato la vale
Non si può scordare quello che si deve
già lo sai, ma...
- i lavori sbagliati si cambiano
- le città sbagliate si cambiano
E sai anche come si fa...
...sempre che ti serva per davvero, perchè invece secondo me andrà bene, magari con qualche deviazione qua e la, ma bene...
sì. tutto è (quasi) resersibile :)
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