I heard your voice through a photograph
I thought it up; it brought up the past
Once you know you can never go back
I've got to take it on the otherside
One woman among almost 7 billion inhabitants of this planet. Deflections, reflections, impressions and expressions. An endless journey to nowhere.
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Wednesday, 29 June 2011
Thursday, 16 September 2010
memories
you and me
Non gli era bastato creare il mondo: il dio Beeral voleva anche che fosse bello. Così mandò due fidati messaggeri, Yindingie e la sua assistente K’gari, a trasformare in paradiso la materia informe appena creata. Fecero un lavoro così perfetto che quando ebbero finito K’gari sperò di rimanere in quel luogo meraviglioso per sempre. Si adagiò nelle acque tiepide di una baia particolarmente bella e si addormentò.
Mentre K’gari era immersa nel sonno, Yindingie la trasformò in una lunga e sottile isola di sabbia cristallina. Il dio la rivestì con la più lussureggiante delle foreste, dipinse la sua pelle vellutata con un arcobaleno di colori e le donò tanti laghetti scintillanti che sarebbero diventati i suoi occhi sul paradiso. Riempì il cielo di uccelli colorati e per non lasciarla mai sola popolò l’isola con una tribù di aborigeni, i Butchulla, che si tramandarono la leggenda della sua creazione. Nella loro lingua, K’gari divenne la parola per “paradiso”.
(da qui)
Non gli era bastato creare il mondo: il dio Beeral voleva anche che fosse bello. Così mandò due fidati messaggeri, Yindingie e la sua assistente K’gari, a trasformare in paradiso la materia informe appena creata. Fecero un lavoro così perfetto che quando ebbero finito K’gari sperò di rimanere in quel luogo meraviglioso per sempre. Si adagiò nelle acque tiepide di una baia particolarmente bella e si addormentò.
Mentre K’gari era immersa nel sonno, Yindingie la trasformò in una lunga e sottile isola di sabbia cristallina. Il dio la rivestì con la più lussureggiante delle foreste, dipinse la sua pelle vellutata con un arcobaleno di colori e le donò tanti laghetti scintillanti che sarebbero diventati i suoi occhi sul paradiso. Riempì il cielo di uccelli colorati e per non lasciarla mai sola popolò l’isola con una tribù di aborigeni, i Butchulla, che si tramandarono la leggenda della sua creazione. Nella loro lingua, K’gari divenne la parola per “paradiso”.
(da qui)
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