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Wednesday, 26 December 2012

proud of

A couple of years ago I had a discussion with a German friend.

"Are you proud of being Italian?"
"Yes, I do."
"Why?"
Benigni helped me today to remember one of the reasons.

Art. 1
Italy is a democratic republic, founded on work.
Sovereignty belongs to the people, which exercises it in the forms and within the limits of the Constitution.
Art. 2
The Republic recognizes and guarantees the inviolable rights of man, as an individual, and in the social groups where he expresses his personality, and demands the fulfilment of the intransgressible duties of political, economic, and social solidarity.
Art. 3
All citizens have equal social dignity and are equal before the law, without distinction of sex, race, language, religion, political opinions, personal and social conditions.
It is the duty of the Republic to remove those obstacles of an economic and social nature which, really limiting the freedom and equality of citizens, impede the full development of the human person and the effective participation of all workers in the political, economic and social organization of the country.
Art. 4
The Republic recognizes the right of all citizens to work and promotes those conditions which will make this right effective.
Every citizen has the duty, according to his possibilities and individual choice, to carry out an activity or a function which contributes to the material or spiritual progress of society.
Art. 5
The Republic, one and indivisible, recognizes and promotes local autonomies; implements in those services which depend on the State the fullest measure of administrative decentralization; accords the principles and methods of its legislation to the requirements of autonomy and decentralization.
Art. 6
The Republic safeguards by means of appropriate measures linguistic minorities.
Art. 7
The State and the Catholic Church are, each within its own order, independent and sovereign.
Their relations are regulated by the Lateran Treaties. Changes to the Treaties accepted by both parties do not require the procedure for constitutional amendment.
Art. 8
All religious confessions are equally free before the law.
Religious confessions other than Catholic have the right to organize in accordance with their own statutes, in so far as they are not in conflict with Italian laws.
Their relations with the State are regulated by law on the basis of an accord between the respective representatives.
Art. 9
The Republic promotes the development of culture and scientific and technical research.
It safeguards landscape and the historical and artistic heritage of the Nation.
Art. 10
Italian laws conform to the generally recognized tenets of international law.
The legal status of foreigners is regulated by law in conformity with international provisions and treaties.
The foreigner who is denied in his own country the real exercise of the democratic liberties guaranteed by the Italian Constitution has the right of asylum in the territory of the Republic, in accordance with the conditions established by law.
The extradition of a foreigner for political offences is not admitted.
Art. 11
Italy rejects war as an instrument of aggression against the freedoms of others peoples and as a means for settling international controversies; it agrees, on conditions of equality with other states, to the limitations of sovereignty necessary for an order that ensures peace and justice among Nations; it promotes and encourages international organizations having such ends in view.
Art. 12
The flag of the Republic is the Italian tricolour: green, white and red, in three vertical bands of equal dimensions.

Tuesday, 10 April 2012

la parte buona

tra un romantico castello e un forte in quel del Piemonte è passata anche questa Pasqua. Con inaspettatamente una buona dose di sole, tanto affetto e delle piacevoli chiacchierate.

chissà se in fondo non mi manca un po' questa casa. chissà se la sola domanda da porre non è quella standard di scegliere tra Francia e Germania. chissà.

intanto, viva tutta quella parte buona dell'Italia, che troppo spesso dimentico (e abbasso andare in ufficio domattina)

Wednesday, 16 November 2011

e fa che questa sia quella buona

"...giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi, e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione..."

un giuramento simile dovrebbero farlo firmare a ogni cittadino allo scoccare dei 18 anni.

Chiamatemi romantica. Chiamatemi idealista. Io a queste nazioni, all'umanità, all'"intima bontà dell'uomo" ci credo. Credo all'adempiere dei propri doveri, credo all'amore per il prossimo, credo che se si persegue il bene comune non si può che vincere.

E per una volta mi piacerebbe tornare ad essere orgogliosa di chi mi rappresenta. Non ho bisogno di Obama che esaltino le folle. Ho bisogno di piccoli uomini che facciano il loro dovere in modo serio, che portino avanti le riforme necessarie senza stare a temporeggiare per gli interessi della lobby di turno, Chiesa compresa.

Ho bisogno che i miei compatrioti mi facciano sentire orgogliosa quando torno in terra natia e non, come spesso accade, delusa. Perchè molti guardano solo al proprio guadagno, perchè "dello Stato chi se ne frega", perchè "quelli sono tutti ladri" e "a me la politica non interessa".
Se a te la politica non ti interessa e tu le tasse ti rifiuti di pagarle, costruisciti una bella zattera e lasciati portare alla deriva su una bella isola deserta, o in un paradiso fiscale, se preferisci. Ma poi alla ASL non ti ci voglio vedere. E nenache a scroccase uan corsa sui mezzi pubblici.

E badiam obene che io sono la prima "peccatrice" e che l'estero non è il paradiso. E' solo che ogni tanto mi piacerebbe tornare a crederci nel nostro stivale.

Wednesday, 17 August 2011

10 anni dopo

Una macelleria a me e' sembrata

Livia, io non mi sento tradito. Io sono stato tradito. Non si tratta di sensazioni. Ho sempre fatto il mio mestiere con onestà. Da galantomo. Se davo la mia parola a un delinquente, la rispettavo. E perciò sono rispettato. È stata la mia forza, lo capisci? Ma ora mi siddriai, m'abbuttai.

Per il testo completo: qui.

Saturday, 9 July 2011

status

essere professori in Italia non è una professione, è uno status

Wednesday, 18 May 2011

change

cambiare e' possibile.

in politica e nei confronti dei giovani

Tuesday, 12 April 2011

il trasporto pubblico

di recente di nuovo un paio di persone mi hanno chiesto perche' mi piace la Germania, perche' ci voglio rimanere. Uno dei motivi e' come funzionano i mezzi pubblici, i treni e come tutti li usino. Di nuovo, non c'e' da pensare a una terra crucca idilliaca.

Ma in Italia conosco tante persone con la macchina attaccata sotto al loro didietro. Che per fare 500 metri a fare la spesa si prende la macchina. Che per prendere i bambini a scuola ci vuole la macchina perche' piove. Che per uscire la sera devo parcheggiare davanti all'ingresso della discoteca perche' ho le scarpe scomode.

E forse ero anche io cosi'. Forse lo sono ancora. Ma e' una cosa che non mi piace. Perche' questo e' l'unico pianeta che abbiamo. E perche' il mezzo pubblico ti permette di mischiarti agli altri, di infiltrarti, di non dimenticare che ci sono persone povere/felici/sgarrupate. E la macchina e' il mezzo dei lunghi silenzi.

Percio', muoviamoci

Thursday, 17 March 2011

Dall'Alpi a Sicilia



Fratelli...

...forse sarebbe ora di ri-destarsi, no?

L'unica maniera per realizzare i propri sogni e' svegliarsi. (R. Benigni)

L'Unita' d'Italia e' talmente bella che permette pure che qualcuno dica 'Non la festeggio', e' libero. Pensate che liberta' che da'. Memorabile. Memorabile. Abbiamo vinto. (R. Benigni)



Che poi chi sono io per parlare?


Il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Inno di Mameli o anche Fratelli d'Italia, dal suo verso introduttivo, è l'inno nazionale della Repubblica Italiana, adottato provvisoriamente dal 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005.

Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò!

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:

Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.


Uniamoci, amiamoci,
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:

Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?



Wednesday, 16 March 2011

33 anni dopo

un articolo e un estratto del telegiornale mi hanno fatto ricordare

e poi ho trovato un articolo del times

quelli erano i tempi bui della repubblica, cosi' vengono chiamati

ma e' poi cambiato tanto? anzi, ora spesso sembra tutto normale. wikileaks non deve poter esistere, dicono. i segreti di stato sono segreti di stato

sara' che non sono una politica. non sono bravissima nel compromesso. sono piu' brava nel nero e bianco. anche se rispetto gli altri.

e non posso nemmeno immaginare la posizione di quell'uomo. un mediocre, forse. ma un uomo

Wednesday, 16 February 2011

il lavoro

da questo articolo apparso su tr3nta.com:

La nostra è una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”, spiega la Costituzione. Ma il lavoro, oltre che essere un diritto riconosciuto e tutelato, è anche un dovere: “Ogni cittadino”, recita il secondo comma dell’articolo 4, “ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. La nostra Repubblica, figlia della lotta partigiana insieme bianca e rossa, afferma il valore sociale del lavoro. Il messaggio è affascinante: il lavoro non serve solo ad affermare se stessi, serve a contribuire al progresso generale, serve a rendere tutti un po’ più ricchi, e non solo economicamente.
Eppure per tanti, soprattutto per tanti giovani, questi assunti rischiano di essere parole vuote di significato reale, e per vari motivi. Il primo è un dato economico. Le tasse premiano i patrimoni e le rendite, non certo il lavoro. Possedere beni immobili, o anche rendite finanziarie, è garanzia di sussistenza maggiore di tanti lavori precari e sottopagati.

auguri!

La liberta' e' un dono che viene dal passato ma vive di futuro.

Auguri Italia!

Sunday, 13 February 2011

se non ora...

quando?

troppo impegnata a vivere e essere felice

Perché accettare le pecche, gli errori, le abitudini vergognose di un paese che non è il tuo è più facile.

Wednesday, 19 January 2011

if the foreigners do not move to Italy...

...Italians move to foreign countries

Saturday, 15 January 2011

attorno il mondo ha fatto un giro

da La Repubblica, un articolo di Ezio Mauro del 14 gennaio 2011:

"La realtà è che l'innovazione berlusconiana del '94 si è accontentata della conquista del potere ed è invecchiata esercitandolo, insieme con tutti i protagonisti in campo - sempre uguali, sempre gli stessi - di maggioranza e d'opposizione. Attorno il mondo ha fatto un giro, è nata Google, è rinata al mercato la Cina: l'Italia è ferma. Guidandola, Berlusconi diventa il simbolo di un Paese bloccato, il cui immobilismo non può però certamente dipendere solo da lui. Attorno alla politica nazionale, il sistema non ha più prodotto uomini riconosciuti come quadri internazionali dalla comunità europea e mondiale, come ai tempi di Ruggiero, Prodi, Monti, Padoa Schioppa, Bonino. Tolta l'eccellenza della moda e in particolare del lusso (che non può trainare da solo l'economia di un Paese) è ferma la produttività e la competitività del sistema industriale, quindi della crescita. Ma appassisce persino la stessa vecchia scuola delle Partecipazioni Statali, declina l'università e tutto il sistema d'istruzione - vero investimento a medio e lungo termine sul futuro -, le televisioni sono diventate inguardabili salvo le nicchie di Sky e della nuova "7". L'establishment ha confermato di non esistere, accontentandosi di essere un network di autoprotezione da rotocalco, incapace di svolgere la funzione nazionale di un richiamo alle regole e ai canoni europei, ma preferendo adattarsi al modus vivendi di un Paese rimpicciolito e rattrappito, pur di staccare qualche dividendo di piccolo potere, all'ombra del potere dominante. Così, inevitabilmente, l'immagine complessiva del Paese è declinata fino a raggiungere i più ingiusti stereotipi che ci hanno sempre accompagnati: in modo che nelle cancellerie non si fa nemmeno più lo sforzo di distinguere la realtà italiana dai luoghi comuni, perché la coincidenza è più comoda, e un'Italia debole fa comodo a tanti.

Il debito pubblico, nella sua massa enorme e nell'impotenza anche culturale della politica di affrontarlo per noi e per i nostri figli, è la fotografia di questo blocco. Che rende difficile affrontare gli spiragli di ripresa che gonfiano le vele alla Germania, ma consentono alla Francia di mantenere lo status di grande Paese se non più di grande potenza, ridanno speranza all'America, cambiano con Cina, India e Brasile la geopolitica mondiale."

Friday, 12 November 2010

perturbation

insieme al godimento
c'è il desiderio di fermare il tempo

vi prego consolatevi dei pianti
la vita la stringete in mezzo ai fianchi

Saturday, 4 September 2010

Navtej Singh Sidhu

36 anni, indiano, lavorava come muratore vicino a Roma. Il 2 febbraio 2009 a Nettuno, è stato picchiato da tre persone che l'hanno cosparso di benzina e gli hanno dato fuoco. Dopo vari interventi alle gambe, gravemente ustionate, è ancora ricoverato in ospedale. Non lavora da 18 mesi e non può mandare soldi alla sua famiglia nel Punjab. (Internazionale N.860, Anno 17)

E mi vergogno.

Wednesday, 26 May 2010

Silence

be silent,
as I approach the bushes
I can't hear the human words you say,
but I hear newer words spoken
by droplets and leaves
remotely

listen
rain is dripping from broken cloud
rain on salty burned tamarisks
rain on sharp edged pines
rain on divine myrtles
on glowing blooming brooms,
on thick junipers red berried cones
rain on our sylvan faces
rain on our skyclad hands
on our thin clothes
on new thoughts blooming in our soul
on the radiant tale
that yesterday enchanted you
and today charmes me,
Hermione

can you hear?
rain drips on remote greens
with a burst varying in the air
according to foliage
thicker or thinner

listen,
respond to the weeping
the chant of cicadas
the austral cry can not frighten
nor does the ashy sky
the pine has one sound
and the myrtle another
and the juniper yet another
different instruments
under numberless fingers
and swallowed we are
in the sylvan spirit
living of arboreal life;
and your inebriate face
is soft with rain
as a leaf
o earthly creature
whose name is Hermione

listen, listen.
the chord of the aerial cicadas
fading slowly
covered by the crescendoed weeping
but a chant mixes
hoarser arising from there
from the humid far shadow
softer and dimmer
releases, extinguishes
only a note still shivers
fading away, rises, shivers,
fades away until
is heard no voice from the sea
now is heard on all the foliage
tickling
the purifying silver rain
the tickling varies
from foliage
thicker, thinner

listen,
the daughter of air
is mute,
but the daughter of silt
is far,
the frog
chants in the deeper shadows
who knows where,
who knows where
and rains on your eyelashes,
Hermione
rains on your black eyelashes
as you were crying
but of pleasure
not pale
but almost verdant
as though you emerged from bark
and the whole life is in us
fresh and fragrant
the heart in the chest
is like a whole peach
untouched
between the eyelids
the eyes
are like springs in the grass
are like green almonds

and we go from bush to bush
now joined, now alone
and the vigorous rough green
harshly wraps our ankles
and ties our knees
who knows where,
who knows where!
And rains on our skyclad hands
on our thin clothes
on new thoughts
blooming in our soul
on the radiant tale
that yesterday enchanted you
and today charms me,
Hermione

_________________________


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

Friday, 26 March 2010

home

We are the flexible generation. We have to be happy to travel, to change the place in which we live as soon as required. We need to have no roots.

But today I was thinking how nice is home. On Tuesday I found in the kitchen of my institute biscuits which are typical of my home town. I used to get them when I went to the baker with my mom. And that made my day. I was soooo happy :)

And then today I was listening to some nice songs. And I realized that they were so beautiful because that place was meaning so much to the person who wrote the song. Ireland, Sardinia, Turin, ... and a thousand more...